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1 | Da comune.montecatini.pi.it | IL COMPLESSO MINERARIO DI MONTECATINI VAL DI CECINA, IL BORGO MEDIEVALE ED IL TERRITORIO, LA DIGA DEL MURAGLIONE ED IL TERRITORIO CIRCOSTANTE
VISITE GUIDATE, VISITA FAMIGLIA, GIORNATA DEL MINATORE, ATTIVITA' DIDATTICHE, LABORATORI
La storia di Montecatini Val di Cecina è legata alla MINIERA DI RAME di Camporciano rimaste in attività fino al 1907 che ha dato il nome ad una delle maggiori industrie estrattive d'Europa: la Montecatini S.p.a. divenuta poi Montedison.
Tappa storica nel campo dell'estrazione del rame.
Gli etruschi furono i primi a sfruttare le abbondanti risorse naturali di questa zona, utilizzando il prezioso minerale per forgiare utensili e suppellettili ornamentali.
Per perpetuare questi importanti momenti storici l'iniziativa di realizzare nell'ex-area mineraria, ed in ciò che rimane delle strutture, un parco museale di archeologia industriale.
IL COMPLESSO MINERARIO DI CAPORCIANO:
racconta la storia degli uomini, la loro laboriosità e la loro intraprendenza, operai, artigiani e artisti.
Le fornaci della calce e del mattone, il deposito del combustibile, i resti degli edifici, i cunicoli.
I LOCALI DELLA MINIERA:
i mobili originali dell' ufficio del direttore, dell'amministratore ed il laboratorio chimico dei saggi sui minerali.
L'INGRESSO ALLA MINIERA:
le gallerie originali ottocentesche con le diverse tipologie di strutture ancora intatte, capolavoro di ingegneria ed estetica.
IL POZZO ALFREDO:
il pozzo di estrazione del minerale di rame, la torre che conserva Foto pozzo Alfredo il macchinario di eduzione "sospeso sulle teste dei visitatori".
LA DIGA DEL MURAGLIONE:
la struttura monumentale di incredibile fascino
IL BORGO MEDIEVALE ED IL TERRITORIO:
affascinante e suggestivo per l' integrità architettonica, paesaggistica e naturale.
Visite guidate
ORARI
MERCOLEDI' GIOVEDI'
SABATO DOMENICA E FESTIVI
PASQUA - 30/06
01/09 -15/10
ore 15.00 -19.00
01/07 - 31/08
ore 15.00 -20.00
TUTTI I GIORNI su prenotazione
POZZO ALFREDO:
Durata circa 30 min.
Partenze ogni ora all'ingresso Miniera
Biglietto: € 3,00
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| Da comune.montecatini.pi.it | Il Comune di Montecatini Val di Cecina, è tra i comuni territorialmente più estesi della Provincia di Pisa ed offre, insieme al Capoluogo altri centri di notevole interesse artistico ed archittettonico: Castello di Querceto, Sassa, Casaglia, Miemo, Gello, Buriano, Ponteginori; rocche, vallate, castelli collocati sulla sommità dei monti e pievi millenarie immerse nel verde che dal fondovalle salgono a 450 - 600 metri sul livello del mare.
Montecatini Val di Cecina, antico borgo medioevale arroccato su un colle, fa parte integrante del territorio della Val di Cecina, terra per i suoi aspetti ora aspri e selvaggi, ora dolci e sognanti in cui è sempre possibile respirare l'aria di altre epoche.
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| Da comune.montecatini.pi.it | La Chiesa
Cenni storici | La chiesa | Il palazzo pretorio | La torre dei Belforti | La Fontana
La Chiesa di Montecatini intitolata a S.Biagio fu eretta intorno al 1356 sotto la guida di Ugolino Guducci e Ciullo Barletti e consacrata nel 1361. Nel 1421 la Chiesa di Gabbreto, già in via di rovina, veniva sostituita nella cura delle anime da quella di S.Biagio. Nel 1463, Gabbreto cessa di possedere il Battistero che viene trasferito alla Rettoria di S.Biagio, la quale da quel momento diviene Chiesa plebana.
Tra il 1463 e il 1467 furono costruiti il campanile e il coro che venne affrescato da un pittore senese dietro commessa di Nicola Nieri di Montecatini. Di tali affreschi rimangono solo alcune tracce dietro il postergali (in cornu epistolae).
Inizialmente la Chiesa per ragioni urbanistiche aveva la facciata rivolta a nord; all'interno, costruito da tre navate, erano posti: un rustico altare maggiore nella navata centrale a due altari per ogni navata laterale. Fra il 1514 e il 1576 per costruire la canonica fu ostruita l'originale facciata e venne aperto l'attuale ingresso laterale abolendo un altare.
Ai lati dell'altare maggiore sono posti due angeli in marmo (foto a lato), chiamati "ciechini", attribuiti a Mino da Fiesole e in due nichhie sovrastanti il coro ci sono due statue di terracotta, eseguite dai Della Robbia, rappresentanti San Biagio e San Sebastiano.
Nel 1787, in seguito alla profanazione dell'oratorio di Camporciano, fu trasferita nell'attuale sagrestia, la statua della Madonna detta di "Camporciano", che la leggenda narra essere stata rinvenuta in un campo del colle omonimo. Successivamente la Sacra Immagine venne traslata sull'altare nella navata opposta all'attuale ingresso, dove tutt'oggi si trova.
Recentemente sono state demolite le volte delle navate e l'incannicciato pericolante della navata centrale, si è rimesso alla luce il tetto e l'intera capriata e si sono intonate alle finestrelle trecentesche le finestre superiori.
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| Da comune.montecatini.pi.it | Il Castello di Montecatini, chiamato inizialmente Castrum Montis Leonis, fu costruito dai Belforti verso il 960 quando vennero dalla Germania al seguito dell'Imperatore Ottone I. Montecatini lo troviamo però nominato per la prima volta, nel 1099, in una bolla di Pietro Vescovo di Volterra, che ne aveva la giurisdizione civile.
Nel 1300 faceva parte della Comunità di Gabbreto, nel 1351 divenne possesso volterrano e nel 1472 passò sotto il dominio fiorentino. Poi la storia si fa muta fino ai primi del 1700, quando il destino di Montecatini si accomuna a quello di tanti borghi dell'Italia medioevale invasa dagli eserciti stranieri.
Un notevole periodo di splendore economico e sociale, Montecatini lo ebbe durante i primi anni del Regno d'Italia con lo sviluppo delle attività minerarie: basti pensare che nel paese vi erano due teatri e persino due bande musicali.
Purtroppo dall'inizio del 1900, con la chiusura della miniera di rame l'intero Comune viene coinvolto in una crisi lenta e profonda che, esclusi brevi periodi, continuerà fino ai giorni nostri.
Infine nella storia di questo borgo (foto sotto) c'è da menzionare una vasta collina che guarda verso Volterra, da sempre chiamata "Camporomano".
Il ritrovamento di reperti e l'assetto del terreno dimostrano validamente la tesi della lunga permanenza di un campo militare romano legata sia a motivi espansionistici che portò all'occupazione di Volterra e sia per la ricchezza dei minerali presenti nella zona.
Camminando tra i vicoli, i chiassi, attraverso le antiche porte del centro storico , troviamo la bellissima Piazza del Castello sulla quale si affacciano la Chiesa intitolata a San Biagio, eretta nel 1356, nella quale si possono ammirare pregevoli opere d'arte e il Palazzo Pretorio, un edificio trecentesco con una stupenda facciata abbellita dal portico con volte a crociera ed archi a tutto sesto poggianti su eleganti colonne di ordine ionico. La piazza è sovrastata dall'imponente Torre dei Belforti eretta nell'XI° secolo. |
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